Cos’è la derattizzazione
La Derattizzazione è un processo di disinfestazione, finalizzato ad eliminare in maniera radicale topi e roditori vari che si annidano negli edifici; principalmente in quelli di natura industriale, per scongiurare il rischio che possano entrare in contatto con cibi e sostanze alimentari varie, contaminandole.
Il primo passaggio di un processo di derattizzazione consiste nell’ispezione e analisi dell’habitat da bonificare, al fine di individuare le abitudini dei roditori presenti, gli angoli dove nidificano proliferando, nonché le specie presenti. Il tutto al fine di garantire un intervento scrupoloso e mirato.
Le diverse famiglie di roditori
Esistono tre distinte macro tipologie di roditori:
- Il Mus musculus, vale a dire il comune topolino domestico, la tipologia più diffusa che dietro l’aria apparentemente innocua, può veicolare gravi malattie infettive quali la leptospirosi;
- Il Rattus norvegicus, anche noto come ratto delle fogne, generalmente di colore marrone o grigio, prolifera in concomitanza dei ristagni d’acqua quali fognature, discariche, ma anche in ambienti domestici contraddistinti da scarsa igiene;
- Il Rattus Rattus, prevalentemente di colore nero, denominato anche ratto dei tetti perché, a differenza di quello di fogna, tende a privilegiare le zone più asciutte.
Ognuna di queste tre famiglie adotta comportamenti e stili di vita diversi, e richiede l’impiego di tecniche di derattizzazione differenti tra loro.
Tecniche di derattizzazioni
Esistono molteplici tecniche per bonificare un ambiente dai ratti che lo hanno colonizzato.
Anzitutto le trappole meccaniche, che conservano intatta tutta la loro efficacia. Vi sono quelle a cattura singola oppure multipla, quelle adoperate per prendere vivo il roditore e quelle che lo uccidono contestualmente alla cattura.
Obsolete? Non proprio anzi, sono preferibili in ambienti che accolgono derrate alimentari, per evitare che entrino in contatto con sostanze chimiche e/o tossiche.
Se piuttosto che catturarli si preferisce allontanare i ratti, allora può essere pratico affidarsi ad Ultrasuoni, Infrasuoni e Onde Elettromagnetiche.
Gli operatori del settore discordano sull’effettiva bontà di tale metodo, per alcuni interferiscono solo momentaneamente sull’attività dei roditori, a fronte di costi considerevoli.
I Topicidi chimici restano i metodi di derattizzazione più drastici ed efficaci: quelli più acuti sono in grado di provocare la morte dei roditori entro le 24 ore dalla loro erogazione; quelli cronici o anticoagulanti, invece, attaccano il fegato dei roditori, provocandone la morte per emorragia entro alcuni giorni .
Poiché i topicidi, se inalati o se entrano in contatto con la pelle, possono risultare estremamente tossici per gli uomini (ma anche per piante e vegetali), tali processi vanno effettuati a locali sgombri, in presenza soltanto del personale addetto alla disinfestazione, dotato degli opportuni dispositivi di protezioni.